RIETI (21 marzo 2012) - Prosegue da sabato 24 marzo , con la mostra fotografica personale dei LuBott, "La contrada della locanda degli antichi sospiri", a cura di Barbara Pavan, la terza rassegna fotografica annuale del Lungovelinocafé e Galleria Fotografica di Rieti (Via Salaria 26), coordinata da Studio7.
Per la prima volta, se si escludono le foto Polaroid, i LuBott si esprimono con immagini a colori e si allontanano dal classico reportage per rivolgersi ad una fotografia dai contenuti più concettuali, dove alla persona si sostituisce ciò che essa ha prodotto: un paesaggio dove è sempre riconoscibile la sua impronta.
E’ la topografia imprecisa di un ambiente antropizzato, dove gli autori ricercano la serenità in un tempo e in un paesaggio sospeso. In questo lavoro non si vogliono esprimere esattezze ma sensazioni, rappresentando con un senso di mistero e di fascino ciò che normalmente viene dato per scontato.
Come diceva Andrè Gide: “Ho sempre ritenuto grandi artisti coloro che osano dare diritto di bellezza a cose talmente naturali che fanno dire dopo a chi le vede: “Come mai non avevo capito sinora che anche questo era bello?”.
-Sfumature di viaggio-
Per la prima volta, se si escludono le foto Polaroid, i LuBott si esprimono con immagini a colori e si allontanano dal classico reportage per rivolgersi ad una fotografia dai contenuti più concettuali, dove alla persona si sostituisce ciò che essa ha prodotto: un paesaggio dove è sempre riconoscibile la sua impronta.
E’ la topografia imprecisa di un ambiente antropizzato, dove gli autori ricercano la serenità in un tempo e in un paesaggio sospeso. In questo lavoro non si vogliono esprimere esattezze ma sensazioni, rappresentando con un senso di mistero e di fascino ciò che normalmente viene dato per scontato.
Come diceva Andrè Gide: “Ho sempre ritenuto grandi artisti coloro che osano dare diritto di bellezza a cose talmente naturali che fanno dire dopo a chi le vede: “Come mai non avevo capito sinora che anche questo era bello?”.
-Sfumature di viaggio-