RIETI (22 febbraio 2012)- Studio7 Arte Contemporanea, in via Pennina 19, inaugura sabato 25 febbraio, alle 17, la mostra personale di Roberta Ubaldi, "Rust", a cura di Barbara Pavan.
Dopo aver studiato e frequentato le diverse tecniche classiche, Roberta Ubaldi arriva progressivamente a sviluppare una sua ben definita cifra stilistica, una tecnica estrema e delle cromie ridotte. La continua ricerca di materiali diversi l’ha portata attualmente ad utilizzare lamiere di ferro in cui l’ossidazione creata dal tempo supera lo status di mero supporto per divenire parte essenziale dell’opera pittorica. L’amore per il corpo umano la porta a raffigurazioni che, a partire da una matrice ancora volutamente figurativa, sembrano volersi celare dentro una trama di ossidazioni.
‘…Peculiare - ha scritto Francesco Santaniello - è la maniera di Roberta Ubaldi, che fa emergere le sue figurazioni tra le ossidazioni sapientemente modulate sulle lastre metalliche. Sono proprio le forme delle macchie rugginose, determinate dalla tecnica d’esecuzione ma pur sempre sottoposte alla casualità degli eventi, a suggerire all’artista le immagini da visualizzare. Memore del michelangiolesco concetto neoplatonico, secondo il quale il soggetto era già contenuto nel blocco di marmo e lo scultore doveva aiutarlo a uscire fuori, Roberta Ubaldi lo traspone in pittura (con)fondendo i toni dei pigmenti con quelli della ruggine, in modo tale che le immagini sembrino germinate per naturale processo chimico-fisico'.
-Sfumature di viaggio-
Dopo aver studiato e frequentato le diverse tecniche classiche, Roberta Ubaldi arriva progressivamente a sviluppare una sua ben definita cifra stilistica, una tecnica estrema e delle cromie ridotte. La continua ricerca di materiali diversi l’ha portata attualmente ad utilizzare lamiere di ferro in cui l’ossidazione creata dal tempo supera lo status di mero supporto per divenire parte essenziale dell’opera pittorica. L’amore per il corpo umano la porta a raffigurazioni che, a partire da una matrice ancora volutamente figurativa, sembrano volersi celare dentro una trama di ossidazioni.
‘…Peculiare - ha scritto Francesco Santaniello - è la maniera di Roberta Ubaldi, che fa emergere le sue figurazioni tra le ossidazioni sapientemente modulate sulle lastre metalliche. Sono proprio le forme delle macchie rugginose, determinate dalla tecnica d’esecuzione ma pur sempre sottoposte alla casualità degli eventi, a suggerire all’artista le immagini da visualizzare. Memore del michelangiolesco concetto neoplatonico, secondo il quale il soggetto era già contenuto nel blocco di marmo e lo scultore doveva aiutarlo a uscire fuori, Roberta Ubaldi lo traspone in pittura (con)fondendo i toni dei pigmenti con quelli della ruggine, in modo tale che le immagini sembrino germinate per naturale processo chimico-fisico'.
-Sfumature di viaggio-