AMATRICE - Dopo anni di attesa finalmente mercoledì 10 agosto dalle ore 17tre importanti opere di Nicola Filotesio, meglio conosciuto come Cola dell’Amatrice, saranno esposte per l'intero nese di agosto presso il Museo Civico di Amatrice.
Le tre tavole possedute dalla Banca Credito Cooperativo di Roma e attribuite a Cola Filotesio: Ss. Giovanni Evangelista e Santa Caterina, Ss. Pietro e Paolo, La Visitazione, sono da ritenersi coeve alle ben più celebri opere quali il polittico di Force e la Morte e l'Assunzione della Vergine. Siamo quindi intorno al II –III decennio del XVI sec. quando il Filotesio sfoggia uno stile basato sulla combinazione di modi provenienti dall’arte di Raffaello, di Leonardo ma anche Pedro Fernandez. I risultati di tali mescolanze sono stati definiti anticlassici (Zeri, 1971, pp. 74-78) o comunque “portatori di istanze eterodosse” (Cannatà, 1991, pp. 75-77).
Il forte legame che il Filotesio, sviluppa in questi anni con l’arte raffaellesca è ben evidenziato dal S. Giovanni Evangelista. La raffigurazione del Santo è ispirata direttamente al giovinetto seduto che scrive dipinto da Raffaello nella Disputa vaticana, (Cannatà, 1991, p. 89). La potente la fisionomia del s. Paolo ricorda inoltre gli studi di anatomia facciale e le caricature di matrice leonardesca, dense di chiaro scuro ed ombreggiature.
Le tavole saranno esposte accanto all’opera già posseduta dal Museo di Amatrice: La Madonna, il Bambino, s. Giovannino e s. Giuseppe, proveniente da S. Maria del Suffragio, firmata "Cola Phjlostesios" e datata 1527, l’opera mostra un’iconografia vicino alla Sacra Famiglia Spinola attribuita a Giulio Romano e G.F. Penni. La tavola segna la fine del percorso conoscitivo della pittura raffaellesca e l’elaborazione di un linguaggio raffaellesco, interpretato in chiave puristico- devozionale.
Cola dell'Amatrice nacque a Filetta, piccola frazione del comune di Amatrice, in provincia di Rieti, nell’anno 1489 circa, e morì, ad Ascoli Piceno, nell’anno 1559 circa, operò in diverse località dell’Italia Centrale, ma soggiornò e lavorò principalmente nella città marchigiana di Ascoli Piceno. Forse (la critica attuale tende ad escluderlo) fu allievo di Dionisio Cappelli, ed il suo genio artistico toccò l’eccellenza nella pittura e nell’architettura, sebbene si dedicò anche alla scultura. Isolato dai più grandi centri urbani del tempo (Roma, Firenze e Venezia) e poco valorizzato dalla ristrettezza del suo ambiente, mantenne comunque sempre un forte legame con la sua città natale, tanto da firmare le sue opere come "Cola Amatricius", nome con cui fu conosciuto dai più.
L’esposizione di queste opere all’interno del museo civico Cola Filotesio di Amatrice è sicuramente un evento che la popolazione aspettava da anni, non si tratta solo di una grande occasione per gli storici dell’arte di poter confrontare direttamente quattro opere del Maestro, ma è un momento in cui i cittadini possono entrare in contattato con il loro antenato più illustre, riappropriandosi di un passato glorioso e purtroppo ancora sconosciuto.
Grande soddisfazione da parte del Sindaco Sergio Pirozzi "L'esposizione di queste opere dimostra la grande fiducia e credibilità che questa Amministrazione si è costruita nei primi due anni di governo e conferma la nostra intenzione di valorizzare il Museo Civico e le nostre risorse artistiche culturali" prosegue "Ringrazio la BCC di Roma che ha subito accettato con entusiasmo la nostra proposta di esposizione delle tavole di Cola".
Il Museo Civico sarà aperto tutti i giorni escluso il lunedì con orario 10.30 - 12.30 e 17.30 - 19.30 fino al 16 settembre, il biglietto d'ingresso può essere richiesto anche presso le attività aderenti all'iniziativa "INVITO AL MUSEO" consultabili sul sito www.comune.amatrice.rieti.it
-Sfumature di viaggio-
Le tre tavole possedute dalla Banca Credito Cooperativo di Roma e attribuite a Cola Filotesio: Ss. Giovanni Evangelista e Santa Caterina, Ss. Pietro e Paolo, La Visitazione, sono da ritenersi coeve alle ben più celebri opere quali il polittico di Force e la Morte e l'Assunzione della Vergine. Siamo quindi intorno al II –III decennio del XVI sec. quando il Filotesio sfoggia uno stile basato sulla combinazione di modi provenienti dall’arte di Raffaello, di Leonardo ma anche Pedro Fernandez. I risultati di tali mescolanze sono stati definiti anticlassici (Zeri, 1971, pp. 74-78) o comunque “portatori di istanze eterodosse” (Cannatà, 1991, pp. 75-77).
Il forte legame che il Filotesio, sviluppa in questi anni con l’arte raffaellesca è ben evidenziato dal S. Giovanni Evangelista. La raffigurazione del Santo è ispirata direttamente al giovinetto seduto che scrive dipinto da Raffaello nella Disputa vaticana, (Cannatà, 1991, p. 89). La potente la fisionomia del s. Paolo ricorda inoltre gli studi di anatomia facciale e le caricature di matrice leonardesca, dense di chiaro scuro ed ombreggiature.
Le tavole saranno esposte accanto all’opera già posseduta dal Museo di Amatrice: La Madonna, il Bambino, s. Giovannino e s. Giuseppe, proveniente da S. Maria del Suffragio, firmata "Cola Phjlostesios" e datata 1527, l’opera mostra un’iconografia vicino alla Sacra Famiglia Spinola attribuita a Giulio Romano e G.F. Penni. La tavola segna la fine del percorso conoscitivo della pittura raffaellesca e l’elaborazione di un linguaggio raffaellesco, interpretato in chiave puristico- devozionale.
Cola dell'Amatrice nacque a Filetta, piccola frazione del comune di Amatrice, in provincia di Rieti, nell’anno 1489 circa, e morì, ad Ascoli Piceno, nell’anno 1559 circa, operò in diverse località dell’Italia Centrale, ma soggiornò e lavorò principalmente nella città marchigiana di Ascoli Piceno. Forse (la critica attuale tende ad escluderlo) fu allievo di Dionisio Cappelli, ed il suo genio artistico toccò l’eccellenza nella pittura e nell’architettura, sebbene si dedicò anche alla scultura. Isolato dai più grandi centri urbani del tempo (Roma, Firenze e Venezia) e poco valorizzato dalla ristrettezza del suo ambiente, mantenne comunque sempre un forte legame con la sua città natale, tanto da firmare le sue opere come "Cola Amatricius", nome con cui fu conosciuto dai più.
L’esposizione di queste opere all’interno del museo civico Cola Filotesio di Amatrice è sicuramente un evento che la popolazione aspettava da anni, non si tratta solo di una grande occasione per gli storici dell’arte di poter confrontare direttamente quattro opere del Maestro, ma è un momento in cui i cittadini possono entrare in contattato con il loro antenato più illustre, riappropriandosi di un passato glorioso e purtroppo ancora sconosciuto.
Grande soddisfazione da parte del Sindaco Sergio Pirozzi "L'esposizione di queste opere dimostra la grande fiducia e credibilità che questa Amministrazione si è costruita nei primi due anni di governo e conferma la nostra intenzione di valorizzare il Museo Civico e le nostre risorse artistiche culturali" prosegue "Ringrazio la BCC di Roma che ha subito accettato con entusiasmo la nostra proposta di esposizione delle tavole di Cola".
Il Museo Civico sarà aperto tutti i giorni escluso il lunedì con orario 10.30 - 12.30 e 17.30 - 19.30 fino al 16 settembre, il biglietto d'ingresso può essere richiesto anche presso le attività aderenti all'iniziativa "INVITO AL MUSEO" consultabili sul sito www.comune.amatrice.rieti.it
-Sfumature di viaggio-