RIETI - Si apre sabato 3 settembre , la mostra fotografica personale di Giovanna Biondi, "In absentia", a cura di Barbara Pavan, nell’ambito della 2° Rassegna Fotografica Annuale del Lungovelinocafé di Rieti (Via Salaria 26), coordinata da Studio7.it. La mostra è inserita nell’ambito delle manifestazioni per la 7ma Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci sul territorio nazionale.
Gli scatti in mostra sono ispirati ai mestieri, intesi in senso ampio e quasi filosofico. Scrive l’artista in catalogo: ‘Sviluppare un tema come Botteghe e Mestieri apparentemente sembra facile. Da quando esiste l’uomo, e conseguentemente l’arte, quale artista non si è cimentato nel ritrarre i mestieri della sua epoca, del suo mondo? Risulta complicato evitare di scadere nel banale, nello scontato, magari scimmiottando un’iconografia di stile neorealistico, e creando una serie di macchiette. Ecco quindi che il tema apparentemente facile, facile non è più. Tutt’altro. Nel XXI secolo, in un’epoca in cui tutto (o quasi) è stato già visto e fatto, dove l’idea originale è divenuta ossessione di noi tutti, artisti e non, come sviluppare un tema quale è quello dei Mestieri evitando l’assoluta banalità? Ecco allora I Mestieri. Ma senza Mestieranti. Ed è l’immagine del luogo, o un dettaglio del corpo, o un movimento che devono, di per sé, evocare Il Mestiere. Siamo nel terzo millennio, e parlare solo di Mestieri è certamente restrittivo. Tanti di noi hanno seguito una vocazione, o sono animati, spinti da una forte passione nel loro percorso esistenziale, di vita’.
-Sfumature di viaggio-
Gli scatti in mostra sono ispirati ai mestieri, intesi in senso ampio e quasi filosofico. Scrive l’artista in catalogo: ‘Sviluppare un tema come Botteghe e Mestieri apparentemente sembra facile. Da quando esiste l’uomo, e conseguentemente l’arte, quale artista non si è cimentato nel ritrarre i mestieri della sua epoca, del suo mondo? Risulta complicato evitare di scadere nel banale, nello scontato, magari scimmiottando un’iconografia di stile neorealistico, e creando una serie di macchiette. Ecco quindi che il tema apparentemente facile, facile non è più. Tutt’altro. Nel XXI secolo, in un’epoca in cui tutto (o quasi) è stato già visto e fatto, dove l’idea originale è divenuta ossessione di noi tutti, artisti e non, come sviluppare un tema quale è quello dei Mestieri evitando l’assoluta banalità? Ecco allora I Mestieri. Ma senza Mestieranti. Ed è l’immagine del luogo, o un dettaglio del corpo, o un movimento che devono, di per sé, evocare Il Mestiere. Siamo nel terzo millennio, e parlare solo di Mestieri è certamente restrittivo. Tanti di noi hanno seguito una vocazione, o sono animati, spinti da una forte passione nel loro percorso esistenziale, di vita’.
-Sfumature di viaggio-