RIETI - Chiamarli "graffiti" è troppo. Ma le scritte sui muri della città, spesso su pareti di palazzi di valore storico importanti, sono numerose. Segno, certamente, di un disagio giovanile gridato sui muri, ma anche segno di un'inciviltà che dilaga a macchia d'olio e coinvolge sempre di più le nuove generazioni. Questa in foto è una parete della palestra del liceo scientifico "Carlo Jucci" di Rieti, ridotta a "lavagna" da utilizzare con le bombolette per comunicare non si sa cosa. Vero e proprio atto di inciviltà che troppo spesso passa inosservato.
Silvia Salvati
-Sfumature di viaggio-